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Fondo Nuove Competenze
Fondo pubblico per la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori
Un’opportunità concreta per rilanciare il mondo del lavoro viene offerta dal Fondo Nuove Competenze, inserito nel Decreto Rilancio (articolo 88 del dl n.34/2020 convertito nella legge n. 77/2020). Prorogata al 30 giugno 2021 la scadenza entro la quale i datori di lavoro dovranno sottoscrivere gli accordi collettivi per la rimodulazione dell’orario di lavoro e presentare le domande di contributo, dove i datori di lavoro potranno approfittare di un consistente stanziamento di fondi per investire sul loro capitale umano e aprirsi a concrete opportunità di crescita. Nell’ottica di favorire la fase di ripresa delle aziende, il governo intende puntare sulla formazione della forza lavoro, per aggiornarne le competenze e le capacità di adattarsi al cambiamento.
Cos’è il Fondo Nuove Competenze?
Il Fondo Nuove Competenze è un contributo a fondo perduto destinato alle aziende, pubbliche e private, che vogliono investire sulla formazione dei dipendenti. Gestito dall’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, prevede lo stanziamento di 730 milioni di euro per le imprese costrette a diminuire le ore di lavoro a causa della pandemia, offrendo ai loro dipendenti l’opportunità di formarsi.
Il Fondo potrà poi essere incrementato con ulteriori risorse messe a disposizione dai Programmi operativi nazionali e regionali di Fondo sociale europeo e dal Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori e dei Fondi paritetici interprofessionali.
Lo scopo del Fondo Nuove Competenze è quello di permettere alle imprese di rimodulare l’orario lavorativo destinando parte delle ore alla formazione, per lo sviluppo delle competenze del lavoratore.
I costi dei percorsi formativi vengono interamente coperti da questi finanziamenti, grazie ai quali sarà possibile anche avviare percorsi di ricollocazione dei lavoratori. I datori di lavoro vengono dunque remunerati con il costo del personale, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali.
A beneficiarne non saranno soltanto le imprese, ma tutti i datori di lavoro privati con dipendenti che applicano il Contratto collettivo nazionale del lavoro. L’agevolazione è quindi accessibile anche per i liberi professionisti che abbiano lavoratori dipendenti da destinare alle iniziative di formazione.
Progetto
È necessaria l’elaborazione di un progetto per lo sviluppo delle competenze che deve contenere:
- obiettivi di apprendimento
- soggetti destinatari
- soggetto erogatore della formazione
- modalità di svolgimento e della durata del percorso.
Nel progetto, inoltre, l’azienda deve evidenziare in che modo intende valorizzare il patrimonio di competenze del lavoratore, anche attraverso servizi di individuazione o validazione delle competenze, personalizzare i percorsi di apprendimento nonché garantire la trasparenza e attestare le competenze acquisite all’esito dei percorsi.
Requisiti
Si deve trattare di contratti collettivi sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda (art. 88 D.L. Rilancio).
Gli accordi collettivi stipulati stabiliscono pertanto che parte dell’orario di lavoro sia finalizzata alla realizzazione di appositi percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore.
Il requisito essenziale per l’accesso è la sottoscrizione di intese tra le parti coinvolte entro il 30 giugno 2021 e deve prevedere:
- progetto formativo comprensivo dei percorsi di validazione delle competenze;
- numero di lavoratori coinvolti con l’indicazione per ognuno di questi del livello contrattuale e del numero di ore di riduzione dell’orario di lavoro da destinare ai percorsi di sviluppo delle competenze;
- numero di ore dell’orario di lavoro (limite massimo 250 ore per lavoratore)
- l’eventuale delega del rappresentante legale corredata da documento di identità del delegante.
Le attività per lo sviluppo delle competenze dovranno concludersi entro 90 giorni dall’approvazione della domanda da parte di ANPAL (elevabile in alcuni casi a 120 giorni).
Destinatari
Possono accedere al Fondo tutti i datori di lavoro privati che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, a patto che parte dell’orario di lavoro sia finalizzato alla realizzazione di appositi percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore.
Presentazione della domanda e Iter
La domanda di accesso deve essere presentata dal datore di lavoro ad ANPAL entro e non oltre il 30 giugno 2021 allegando all’istanza:
- l’accordo collettivo;
- il progetto formativo;
- l’elenco dei lavoratori coinvolti
L’istanza di contributo deve essere presentata come da Avviso di ANPAL e deve essere sottoscritta dal legale rappresentante dell’azienda o da un suo delegato; nel caso in cui le imprese accedano tramite di avvisi su conto sistema di un Fondo Paritetico Interprofessionale o tramite il Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavoratori, l’istanza può essere presentata dal Fondo in nome e per conto delle imprese aderenti.
Ai fini dell’approvazione dell’istanza, ANPAL richiede alle Regioni/Province Autonome interessate di esprimere un parere sul progetto formativo. In caso di esito positivo, ANPAL la approva e determina l’importo massimo riconoscibile al datore di lavoro, distinto tra il costo delle ore di formazione e i relativi contributi previdenziali e assistenziali (l’erogazione del contributo avviene con cadenza trimestrale tramite l’INPS nei limiti dell’importo massimo riconosciuto e comunicato da ANPAL).
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