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Cos’è il modello ESG? Sicurezza sul lavoro e sostenibilità
ESG è l’acronimo inglese che sta per Environmental, Social, Governance. Ma cosa vuol dire esattamente ESG?
Environmental: riguarda l’impatto su ambiente e territorio;
Social: comprende invece tutte le iniziative con un impatto sociale;
Governance: riguarda aspetti più interni all’azienda e alla sua amministrazione.
Ogni impresa dovrebbe tenere in considerazione questi criteri e monitorarli all’interno della propria azienda. Essi infatti sono considerati uno standard di qualità non solo dalla società, ma anche dagli investitori stessi.
Un’azienda che promuove uno sviluppo sostenibile ed etico per l’ambiente, la società e le persone al suo interno, presumibilmente avrà un futuro prospero e ricco di guadagni. Ecco perché il mercato inizia ad avere un occhio di riguardo sempre maggiore per le aziende certificate ESG.
Si tratta di approcci in simbiosi tra loro, socio-ecologici e socioeconomici, incentrati sulle persone, sullo sviluppo del benessere dell’uomo e sulla salvaguardia del pianeta. Ecco perché non solo gli individui, ma anche (e soprattutto) le imprese sono tenute a dare il proprio contributo con azioni sostenibili.
Strumenti per implementare modelli ESG nella salute e sicurezza sul lavoro
Sicurezza sul lavoro e sostenibilità: le norme obbligatorie
Come abbiamo accennato, il concetto di sostenibilità abbraccia azioni, procedure, comportamenti e codici, che ritroviamo in specifiche norme: alcune obbligatorie ed altre volontarie.
Dunque, ci sono azioni sostenibili che le imprese stanno già implementando nel momento in cui rispettano determinati obblighi di legge. E che concorrono al benessere dell’uomo e alla tutela dell’ambiente in cui vive.
Tra le principali norme obbligatorie che si radicano nei pilastri ESG vanno citate senza dubbio le seguenti:
- D.Lgs. 152/2006, “Norme in materia ambientale”: noto anche come “Testo Unico Ambientale” o “Codice dell’ambiente”, ha come obiettivo quello di promuovere livelli di qualità della vita umana, tramite la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali. Riguarda moltissimi aspetti correlati ai processi aziendali e ai loro impatti, quali ad esempio: gestione rifiuti, difesa del suolo, riduzione inquinamento atmosferico, tutela delle acque, impatto acustico, ecc. Le aziende, adempiendo a queste norme, assicurano di agire nei limiti di quanto consentito per la tutela dell’ambiente;
- D.Lgs. 81/2008, “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”: è il punto di riferimento per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, includendo aspetti importanti come la valutazione dei rischi, informazione e formazione rivolta alle diverse figure coinvolte, sorveglianza sanitaria, ecc. Applicare questa normativa è fondamentale per la sostenibilità sociale, perché aiuta a migliorare le condizioni di lavoro e a creare una cultura organizzativa rivolta a tutti i produttori di valore della società. Con i vantaggi, anche economici, che ne conseguono;
- D.L. 215/2021 (“Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 21 ottobre 2021, n.146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili“): ha come obiettivo una maggior responsabilizzazione degli operatori del sistema di sicurezza sul lavoro, rafforzando gli obblighi e le responsabilità del preposto e prevedendo l’obbligo di formazione per il datore di lavoro (il quale era l’unica figura rimasta a non dover frequentare corsi sulla sicurezza, a meno che non ricoprisse il ruolo di RSPP per la propria azienda). Questa legge agisce su figure e processi decisionali delle aziende, intervenendo nella governance di sostenibilità.
Sostenibilità, ambiente e sicurezza sul lavoro: le azioni volontarie per le imprese
Abbiamo visto le azioni di sostenibilità che le imprese attuano nel rispetto di determinate norme obbligatorie. Ma non basta. Per sviluppare un approccio attivo, e costruire una vera e partecipata identità sostenibile, possono essere implementate norme e procedure di carattere volontario.
Anche in questo caso, tra le tante possibili, vediamo due tra le certificazioni più importanti in tema di orientamento alla sostenibilità:
- certificazione ISO 14001: definisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale, che le organizzazioni possono utilizzare per sviluppare le proprie prestazioni ambientali. La norma si applica a qualsiasi organizzazione (indipendentemente da dimensione, tipo e natura della stessa) sugli aspetti ambientali di attività, prodotti e servizi. Gli esiti attesi di un SGA riguardano il raggiungimento delle prestazioni e degli obiettivi ambientali e l’adempimento degli obblighi di conformità.
- certificazione ISO 45001: specifica i requisiti per un sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. Applicabile in tutto il mondo e in tutti i settori, è la prima norma internazionale a definire gli standard minimi per la protezione dei lavoratori. Questa norma, che ha sostituito l’OHSAS 18001, aiuta le organizzazioni a migliorare la sicurezza sul lavoro, ridurre i rischi e migliorare la salute e il benessere dei lavoratori.
Inoltre, le certificazioni in ambito salute e sicurezza sul lavoro e ambiente possono aiutare le aziende a elaborare un bilancio di sostenibilità (o report di sostenibilità).
Questo documento, infatti, permette alle imprese di fornire un quadro pubblico delle proprie performance di sostenibilità, includendo sia gli impatti positivi che negativi prodotti (a livello socio-ambientale e socioeconomico). Pubblicato una volta all’anno, grazie ad esso le organizzazioni possono dimostrare – con dati e statistiche attendibili – l’impatto dei processi sull’ambiente, le azioni implementate e il raggiungimento di determinati obiettivi, in un’ottica di massima trasparenza verso gli stakeholder interni ed esterni.
Sicurezza sul lavoro e sostenibilità: i vantaggi
La sostenibilità è un tema sul quale le organizzazioni stanno ponendo un’attenzione crescente, anche per effetto della consapevolezza dei vantaggi che esse stesse possono ottenere.
Il vecchio modello di sviluppo ambientale, economico e sociale è insostenibile, ed è anche per questo che l’agenda 2030 delle Nazioni Unite ha posto 17 obiettivi (articolati in 169 target più specifici) che coinvolgono praticamente tutte le varie componenti della società. E tra questi non manca il tema della sicurezza sul lavoro e della tutela del lavoratore, come confermato dall’obiettivo 8: “incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva, un lavoro dignitoso per tutti“.
Per le imprese, agire in modo sostenibile può essere vantaggioso per diversi motivi:
- attrarre l’interesse di investitori e stakeholder, sempre più sensibili a queste tematiche;
- attrarre giovani talenti, attenti alla sostenibilità e a dare il loro contributo per la società e l’ambiente;
- aumentare il valore percepito dagli stakeholder, ma anche da clienti e dipendenti (con incremento della fidelizzazione e delle vendite);
- ridurre costi inefficienti e migliorare il risk management;
- creare nuove opportunità di business.
La sostenibilità può essere una leva di sviluppo e innovazione, per migliorare i processi produttivi e dare un contributo concreto per il futuro del pianeta.
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